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Lo studio della mente umana ci suggerisce nuovi generi musicali, diversi da quelli a cui siamo abituati.

La tendenza dell’uomo a racchiudere il mondo, sia concreto che astratto, in categorie è forse comprensibile solo alla luce dei moderni studi di neuroscienze che ci mostrano come lo stesso cervello tenda a suddividere gli stimoli che riceve in base alle loro qualità.

Accade ad esempio che c’è un’area cerebrale visiva e una specifica per il riconoscimento dei volti (con il conseguente paradosso che se si danneggia la parte adibita ai riconoscimento delle facce, non riconosceremo più i nostri amici nonostante la nostra capacità di vedere sia intatta).

Capita però che le classificazioni che scegliamo non siano coerenti con quelle della nostra mente.

I generi musicali socio-culturali

Tradizionalmente la musica è sempre stata suddivisa in generi in base a categorizzazioni basate su caratteristiche antropologiche e sociali. 

La cornice culturale di riferimento ha sempre preceduto le peculiarità ritmiche e sonore: la musica napoletana, il reggae giamaicano, il blues degli schiavi nelle piantagioni, il britpop, ecc.

Ogni artista o gruppo musicale rispecchiava il proprio qui e ora, il proprio sound era ancorato al tessuto sociale e risuonava all’unisono con la porzione di mondo circostante.

Cultura globale e nuovi generi

Nella moderna società globale si è poi creata una cultura di massa globale che ha un po’ attenuato l’aspetto etnico della categorizzazione musicale: oggi i discografici impazziscono per creare nomenclature per artisti che sono figli dell’attuale melting pot culturale.

Nascono così nuovi generi musicali che vengono suddivisi in base alle caratteristiche ritmiche e melodiche.

La musica elettronica è sicuramente quella meno ancorata alle radici culturali: nei club di tutto il mondo è possibile trovare gli stessi generi che mantengono talvolta flebili legami con il territorio.

I vari generi come house, techno, garage, ed altri si differenziano per i ritmi e per caratteristiche prettamente musicali.

Anche il rap, nato come genere della protesta nera statunitense, è diventato un canto collettivo che racconta vissuti che non hanno più nazione.

I generi musicali esistono? Le 3 categorie della mente

I generi musicali non esistono. La mente divide le canzoni in 3 parti

Con il loro studio pubblicato su Social Psychological and Personality Science, David M. Greenberg e i suoi collaboratori hanno identificato un nuovo metodo di categorizzare la musica in base alle caratteristiche della nostra mente.

Attraverso l’utilizzo di 102 pezzi musicali rappresentanti 26 tra generi e sottogeneri, è emerso che i 38 attributi che venivano percepiti nella musica possono essere organizzati in 3 dimensioni di base:

1. Arousal

Che descrive l’intensità e l’energia nella musica.

2. Valence

Cioè lo spettro delle emozioni nella melodia, da triste a felice.

3. Depth

Che definisce la profondità intellettuale e la raffinatezza del pezzo.

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Tutti i generi musicali sono racchiusi in queste 3 dimensioni

I ricercatori hanno anche trovato che le caratteristiche che descrivono ciascun singolo genere musicale, possono essere raggruppate in questa classificazione tridimensionale.

Inoltre nuovi generi musicali si possono trovare mediante queste tre coordinate spazio-musicali: attraverso la combinazione dei valori delle tre dimensioni si possono trovare miriadi di nuovi generi!

Possiamo quindi divertirci a suddividere le canzoni in base a questa nuova classificazione:

  • com’è De André?
  • Come classifichiamo La canzone del sole?
  • Quali coordinate ha un brano di David Bowie?

Fonti:

Scientists create a new way to categorize music

The Song Is You – Preferences for Musical Attribute Dimensions Reflect Personality

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