La musica metal ha un effetto sociale positivo.
Lo dicono le ricerche scientifiche, sconfermando tutti i luoghi comuni e gli stereotipi su chi ama questo genere musicale.
Per anni anche i ricercatori hanno cercato di dimostrare l’associazione di questo genere musicale cupo con il disagio giovanile.
Metal = disagio?
Nel 1990 l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry consigliò valutazioni psichiatriche per i giovani appassionati di heavy metal.
Vari studi hanno esaminato il fenomeno, ed in particolare lo studio di Singer, Levine & Jou del 1993 Heavy Metal Music Preference, Delinquent Friends, Social Control, and Delinquency ha esaminato la relazione tra l’heavy metal e la delinquenza, ma non ha trovato una correlazione tra i gusti musicali e la tendenza alla criminalità.
Metal = depressione?
Negli anni gli amanti della musica metal sono stati associati a un campionario di etichette: depressione, tendenza al suicidio, violenza e aggressività soprattutto negli adolescenti maschi.
Inoltre i media hanno influenzato la pubblica opinione evidenziando in maniera negativa sporadici episodi riguardanti i metallari, contribuendo a creare diffidenza nei loro confronti e consolidando le etichette negative.
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La psicologia positiva della musica metal
Andando a fondo con le ricerche però gli scienziati sono arrivati a riconsiderare l’opinione negativa riguardo la musica metal e gli studi successivi al 2000 hanno iniziato a riabilitare il genere musicale agli occhi della società.
Ad esempio lo studio del 2009 di Recours, Metal Music and Mental Health in France afferma:
Nel complesso, gli appassionati di musica metal hanno livelli di ansia e depressione che sono simili e inferiori ai livelli presenti nella popolazione generale. In particolare meno del 5% degli appassionati di musica metal intervistati ha mostrato sintomi patologici. Questo suggerisce che i detrattori della musica metal dovrebbero riesaminare la base per la loro critica.
Riflettere sulla morte: accettazione di un tema difficile
Lo studio del 2009 suggerisce inoltre che i temi dark delle canzoni metal possano portare gli ascoltatori a riflettere su alcuni temi quali la morte; ciò potrebbe causare minori livelli di ansia e depressione rispetto ad altri stili che rinnegano gli aspetti negativi dell’esistenza.
“Il Metal è quello che mi tiene in vita”
Nel loro studio Suicide, Self-Harm and Survival Strategies in Contemporary Heavy Metal Music: A Cultural and Literary Analysis del 2014 Baker & Brown hanno esaminato questa nuova tendenza positiva nella letteratura scientifica.
In particolare Baker afferma:
Ancora vado a un sacco di concerti. E sono i luoghi più positivi che abbia mai visto. Dall’esterno sembrano abbastanza violenti e spaventosi; la mia famiglia trova orribile che io ci vada. Ma quando sei lì, è incredibile. Ed è quello che mi ha spinto a fare ricerca sull’argomento. La letteratura clinica non corrisponde alla mia esperienza in alcun modo… Tutti coloro con cui ho parlato con hanno detto: “Il metal è quello che mi tiene in vita; mi impedisce di deprimermi e dà uno sbocco alle mie emozioni negative“.
Metal = emozioni forti per sentirsi meno soli
La catarsi è il principale meccanismo che secondo Baker e Brown determina gli effetti positivi della musica metal sul benessere mentale: lo sperimentare ed esprimere emozioni forti fa in modo che gli ascoltatori si sentano meno soli.
https://www.youtube.com/watch?v=qEja72NSg5Q
Iron Maiden = Mozart
Anche l’opera ha caratteristiche catartiche simili e la musica ed i temi trattati vanno a provocare forti emozioni: è stato trovato che amanti dell’opera e del metal hanno tratti di personalità comuni come la creatività e l’apertura all’esperienza.
Un altro studio ha trovato che nello stesso gruppo di soggetti un pezzo per pianoforte di Mozart e una canzone degli Iron Maiden provocano gli stessi effetti fisiologici: uguale livello di battiti cardiaci e di pressione sanguigna.
La riabilitazione del metal
Concludendo, i tempi sono cambiati e anche la letteratura scientifica lo denota: persone positive e dall’animo sensibile possono amare la musica metal senza in alcun modo sfociare in tendenze autolesioniste o devianti.
Potremmo addirittura affermare che andando a far ascoltare l’heavy metal a chi abitualmente frequenta i teatri d’opera potremmo trovare nuovi appassionati al metallo pesante!
Songtherapy = no ai giudizi sulle canzoni
Quando noi Songtherapist lavoriamo con i nostri clienti teniamo fede a questo principio: usare le canzoni per il benessere dell’altro e non giudicarlo per i suoi gusti.
Come vedreste uno che ti dice prima che ti accetta per quello che sei e poi dice che quello che ascolti fa schifo? Sicuramente non accederebbe alla vostra fiducia.
Nella crescita personale tramite Songtherapy utilizziamo tutte le canzoni, partendo spessissimo dai brani proposti dal cliente, non c’è mai imposizione ma condivisione di esperienze e di ascolti.
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Fonti ed approfondimenti:
The Positive Psychology of Metal Music
Science Reveals Something Surprising About Metal Fans and Classical Music Lovers