Quante volte, anche solo scherzando, hai detto ad un amico che è uno psicopatico?
Ecco, per scoprire se è realmente così, potrai analizzare la musica che ascolta. Contrariamente al film Il Silenzio degli Innocenti, le persone con una psicopatia riconosciuta, non prediligono la musica classica.
A fornirci questo dato interessante è la New York University attraverso una ricerca condotta su 200 soggetti.
É stato scoperto che un livello di psicopatia elevato è complementare all’ascolto dei Blackstreet e la loro No Diggity o Eminem e la sua Lose Yourself.
Si tratta però di risultati ancora in fase PRELIMINARE e sperimentale.
Gli scienziati sembrano molto motivati nel portare avanti la ricerca.
Studiando le canzoni preferite dagli psicopatici si potrebbero utilizzare le loro playlist per identificarli, così da utilizzare la musica per prevedere il disturbo.
Chi è lo psicopatico?
I media ritraggono gli psicopatici come assassini, serial killer o stalker, ma la realtà è che non sono così evidenti. Una persona psicopatica potrebbe essere un amico o il tuo vicino di scrivania e non te ne puoi accorgere perché si fonde completamente nell’ambiente che la circonda.
Questo è quanto ha dichiarato Pascal Wallisch, ideatore della ricerca a cura della New York University.
Per la sua ricerca, Wallisch, ha inoltre somministrato un test psicologico chiamato Levenson Self-Report Psychopathy Scale, in grado di definire la psicopatia delle persone analizzate.
Incrociando le risposte dei volontari dello studio musicale con i risultati del test precedente, Wallisch è stato in grado di individuare le playlist più popolari tra i soggetti con disturbi.
Circa l’1% della popolazione generale risponde alla descrizione dello psicopatico.
La percentuale si innalza esponenzialmente nelle prigioni, dove circa un su cinque soffre di questo disturbo.
I dati non sono particolarmente confortanti. Per questo è necessario uno strumento per identificare il disturbo senza la cooperazione ed il consenso dell’individuo.
Una playlist può veramente prevedere questo?
Gli scienziati hanno già trovato alcune variazioni genetiche più comuni negli psicopatici, ma ciò non risulta sufficiente perché difficilmente sono predittive del disturbo.
Esse modificano le emozioni come empatia ed aggressività, senza però determinare l’azione vera e propria.
La fase successiva di studio, indagherà ora se il legame tra i gusti musicali e la psicopatia sia REALE.
Se i risultati confermassero ciò, si cercherà di comprendere se le playlist di canzoni possono prevedere potenziali psicopatici.
Il bello di questo studio è quello di poter utilizzare questo test come screening delle persone, senza il loro consenso e la loro cooperazione ma, come in ogni cosa, c’è il rovescio della medaglia. L’etica di questa pratica è sicuramente molto ballerina ma è anche vero che, avere uno psicopatico come titolare o come amico, non è certo confortante.
Si tratta di uno studio ancora in fase preliminare ed è solo l’inizio di una ricerca che permetterà (forse) di migliorare le indagini su psicocriminalità ed affini.
Esistono altre ricerche che hanno portato questo risultato?
La risposta è assolutamente Sì.
Kevin Dutton, psicologo di Oxford e autore di The Wisdom of Psychopath, sta raccogliendo dati sui gusti musicali per uno studio sulle psicopatie per la TV inglese.
I risultati, su 3 milioni di risposte, suggeriscono che gli psicopatici preferiscono la musica rap alla classica o jazz.
Lo studio di Dutton, come lo studio della NYU, smentisce allo stesso modo il connubio tra psicopatia e musica classica.
L’incontro tra la mente oscura, viscerale e primordiale e la più alta ed estetica della composizione classica è incongruente. È il fascino ipnoticamente accattivante e antico della bella e la bestia, solo sotto lo stesso tetto corticale.
Questo cosa significa? Che la musica classica non esprime psicopatia, anzi!
È solo una caratteristica estetica ed accattivante inventata dai registi di film thriller ed horror.
Infine, un’ultima buona notizia: se tra le tue canzoni preferite ci sono My Sharona o Titanium, puoi dormire sonni tranquilli.
Secondo la ricerca condotta da Wallisch ed il suo team di esperti, sono le canzoni più amate dagli innocenti.